sabato 21 aprile 2012

STORIA DI UNA DI NOI


E' nata una bimba

Nel cielo s'è accesa una stella...
e mamma e papà trasognati
già gustano dì futuri illuminati,
illuminati dalla bimba e dalla sua dolcezza,
fatta di bontà e tanta tenerezza,
come si addice ad una brava bambina
che prima o poi sarà una donnina,
che, se ubbidiente e remissiva è stata,
certo un dì un cavalier bardato
di manto azzurro su un cavallo bianco
la sposerà per averla al suo fianco.
Comincia così la buona educazione
che stressa volontà e immaginazione.

Passano gli anni

Ma dolcezza e bontà son flemmi dardi
per la bimba ormai donna. Di Barbie
dovrà aver curve e biondi capelli.
Lo insegnan le veline coi saltelli!
Eh, sì! Questa è la via maestra
per far capitolar il baldanzoso cuore
del cavaliere audace, tutto ardore
Questo è lo stereotipo per le malcapitate
ragazze dai modelli TV ipnotizzate.
Quanta fatica, Oddio, per conquistare
il cuore del bel macho cavaliere
e sua regina poter diventare!
Diventare regina...sì, si fa per dire...
In realtà la poverina dovrà ...obbedire.
Per dare al cavaliere l'illusione
che inesperta è. Le occorre direzione.

Il risveglio

Lentamente la nuvola d'oro crolla
col rischio di finir tutto in una bolla
se osa ribellarsi la sposina
e chiedere rispetto. Cosa mai fatta prima.

UFFA!

A Marilin o Madonna non vuol più somigliare.
Che ne sanno loro dei piatti da lavare?
Essere sempre a posto, col sorriso e truccata,
mai stanca, fino a notte avanzata.
Sempre le labbra rosse conturbanti.
E chi li lava tutti i pavimenti?
Coi tacchi a spillo da mattina a sera...
Che ci si metta lui a passar la cera!
E sono battibecchi ad ogni giro...
I figli, la spesa, le bollette, lo stiro,
la polvere, i vetri, il lavoro, la cucina...
Altro che far la bella bambolina!
Altro che stella è nata un dì lontano.
Oggi è una schiava con lo straccio in mano.
Per giunta licenziata dal lavoro
anche se aveva una paga in nero.
Che smacco! Dai sogni di rotocalchi rosa
alla dura realtà è amara cosa.
La poverina dal sogno della diva
s'è ritrovata in fondo ad una stiva.

Non c'è speranza? Non c'è via d'uscita?

Le aspetta veramente un gran da fare
se ordine e giustizia vuole riportare.
Ce la farà da sola? Senza le sue sorelle,
le amiche che come lei ne passan delle belle?
Forse conviene stare tutte unite,
prendersi per mano ed intrecciar le vite.
E per strada muoversi cantando:
Forza, coraggio, se non ora quando?”

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